La mia partita a scacchi

LA MIA PARTITA A SCACCHI   1997-01-12

Piove, la TV non mi interessa granché, le ragazze sono uscite… “Facciamo una partita a scacchi?” propone mio marito. Accetto di buon grado pur sapendo che, ahimè, qualche volta farei meglio a non raccogliere le sue sfide.
A me la prima mossa: semplice… ecco fatto!
Contromossa. Tocca ancora a me, ma stavolta è meglio pensarci un attimino di più! “Se io faccio così, lui poi potrebbe fare cosà… meglio far fare un bel salto al cavallino: oplà!
Il mio abile antagonista è veloce quando “combatte” con un avversario come me e mi indispettisco per questa diversità nella reazione!!!
Ancora io: Mmm…se lui si spostasse… o se muovesse… io allora… e lui dunque…
Ma la sua azione successiva mi spiazza: non l’ho proprio prevista.
E adesso??? Ancora un paio di mosse, finalmente questa sua ultima è talmente ovvia che non perdo tempo a pensarci e con uno svolazzo cambio posizione sulla scacchiera al mio bel alfiere che tutto impettito sembrava non aspettasse altro.
– Ma che fai? Tutto mi sarei aspettato, fuorché muovessi quello! Comunque ben fatto! mi hai preso in contropiede!
Fingo indifferenza al suo complimento mentre tutta gongolante tengo ben nascosto lo stupore per aver fatto un “qualcosa di giusto” di cui non ho la più vaga idea. Bisogna non scoprire le proprie carte o meglio, non dimostrare le proprie debolezze.
Ma uffa! quanto ci mette ora per pensare; con finta aria concentrata osservo la scacchiera: Che belle venature ha il marmo, e che belle proporzioni le figurine… a parte il re, un traccagnotto che mal si accoppia con la regina alta e dalla linea elegante; l’alfiere poi… un vero fusto! E se scappasse con la regina in una cinquecentesca storia d’amore in groppa al bel cavallo fin sulla torre con la complicità di qualche fedele fante?
Un colpetto sulla scacchiera mi fa trasalire!
– Sogni a occhi aperti? scappa che la tua regina è sotto scacco!
Oh povera cara! non può più mettere in pratica la sua romantica fuga d’amore.
Ecco fatto, tutti salvi! Quasi! se ne va sconsolato l’ennesimo pedone fatto prigioniero. Poveri piccoli esserini così spesso sacrificabili; penso a quante analogie ha la vita con questo gioco!
Ma perché ho davanti a me un così noioso pensatore? A me sembra tutto molto semplice: questo va di qua, questo va di là, quest’altro lo sposti… La regina è proprio carina! le venature del marmo sembrano delineare le pieghe della veste, il sapiente incisore l’ha perfino fornita di graziosi minutissimi gioielli, la coroncina…
Mi riscuoto un’altra volta allorché Tullio sposta di lato la scacchiera.
– Finito? Ho già perso tutto?
– Macché, – fa lui – ma forse è meglio se vado a prenderti fogli e penna, così i tuoi sogni li metti per iscritto. Io butterò giù degli schizzi che ho in mente da qualche tempo. Poi magari ce li scambiamo e li commentiamo assieme.
Non sto certo a chiedere se fa così perché si annoia a vincere sempre quando gioca con me o se sta passando un momento di acuta gentilezza. Magari io scriverò la storia di una bella principessa trasformata in marmo dalla strega cattiva e lui disegnerà le scenografie; l’unica cosa importante è che stiamo facendo qualcosa ancora una volta assieme.

Competenze

Postato il

marzo 6, 2017

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