Fuga per il domani

Fuga per il domani

Concorso Letterario Internazionale “Samhadi” Schio 2002 / Secondo Premio

 FUGA PER IL DOMANI   1994-03-18

Il difficile fu prendere la decisione iniziale. Poi tutto avvenne con una semplicità naturale. Curò ogni particolare fin nei minimi dettagli cercando di non tralasciare qualche accorgimento che l’avrebbe agevolato o qualche cosa che potesse farlo scoprire.
Con un’accuratezza davvero notevole per la sua giovane età, preparò un piano perfetto: studiò le cartine topografiche, gli orari dei mezzi di trasporto pubblico, pensò dove poter sistemarsi in futuro, prese tutti i suoi risparmi e qualcosa di utile per le prime necessità. La televisione, con le sue svariate serie di film polizieschi, era stata senz’altro una buona scuola. Pensò e ripensò quasi con pedanteria a ogni mossa, al susseguirsi di ogni azione che avrebbe compiuto. E quindi le possibili varianti, gli imprevisti “prevedibili”.
Mezzo sdraiato sul divano a grandi fiori viola, i piedi poggiati sul tavolino di fronte, in mano un bicchiere di bibita dal colore ambrato, con occhi semichiusi, tentò di immaginare le facce della gente quando avessero scoperto ciò che era riuscito a fare. Nella sua mente non c’era la minima ombra di dubbio che il suo piano così ben congegnato non potesse avere un esito positivo. Sul suo viso dai delicati lineamenti si formò un sorriso di scherno nel pensare allo sgomento, al dolore, alla paura che avrebbe provocato. E fu soprattutto l’immagine di sua madre che lo fece sogghignare; una luce quasi cattiva gli illuminò per un attimo i limpidi occhi nocciola. Era per lei, più che per ogni altra cosa, che aveva preso quella decisione.
Sua madre! La sentiva canticchiare in cucina mentre trafficava con stoviglie e vivande. No, non l’odiava! questo no! Ma non avrebbe potuto sopportare un giorno di più la sua autorità, le sue imposizioni, la sua intransigenza; con lei non si poteva discutere. Ma domani… Domani…
Si concesse un momento di sosta nella formulazione del suo piano. Entrò in cucina con aria noncurante evitando con disinvoltura lo sguardo interrogativo di sua madre. “Lei” voleva sapere tutto! far parte di tutto! chiedeva, ed esigeva risposte su ogni cosa. Lo stava soffocando, una sua seppur minima parvenza di vita privata gli era negata.
– Vado a letto – disse, e con aria indifferente si preparò per la notte.
Alla TV stavano trasmettendo quel programma che la madre non avrebbe perso per nulla al mondo. Il papà, appena rientrato, l’avrebbe senz’altro raggiunta al più presto davanti al video. Sia benedetta la televisione! Era il momento giusto. Si rivestì in un lampo, camminò scalzo per non farsi sentire, e aveva già più volte controllato che lo scatto della serratura della porta non facesse rumore.
In un attimo fu in strada, solo, libero, un passo dopo l’altro verso il futuro che “lui” si sarebbe scelto. L’aria era fresca, quelle nuove sensazioni lo inebriarono, gli girava quasi la testa. Soprattutto quel sentirsi “solo”. Il buio lo attorniava fitto; non si era mai accorto che i lampioni facessero così poca luce. La strada in questo momento gli sembrava totalmente diversa. Sobbalzò all’abbaiare improvviso di un cane. Oh, non aveva certo paura di un cagnolino, ma… era così tardi… faceva così buoi… ERA COSI’ SOLO…
Aveva programmato tutto alla perfezione: il momento della fuga, il percorso, e nello zainetto che aveva portato con sé aveva i soldi per il viaggio, le sue piccole, cose un paio di tavolette di cioccolato e un ricambio di calzini. Sapeva dove andare, come arrivarci, aveva previsto e calcolato tutto accuratamente, tutto… meno che avrebbe avuto paura di trovarsi fuori al buio da solo. Ma questo lui non poteva saperlo, non era mai uscito senza mamma o papà e alla televisione nessuno ha mai paura. Forse perché mostrano sempre “i grandi”.
Tornò di corsa sui suoi passi congratulandosi con se stesso par aver “previsto gli imprevisti”: si era messo in tasca anche il paio di chiavi che la mamma teneva di riserva in un cassetto. Rientrò piano; la porta non cigolò e lo scatto fu coperto dal volume della TV.
Guardò l’orologio e si stupì, la sua fuga gli era sembrata durare un’eternità, non era stata in realtà che di pochi minuti. Ritornato in camera sua gettò lo zaino sotto il letto e ancora vestito si cacciò sotto le coperte. Ci avrebbe pensato al momento opportuno a inventare una eventuale scusa per la mamma.
Con gli occhi spalancati a fissare il soffitto dove la piccola lampada del comodino proiettava strane ombre, pensò all’indomani. In fondo, la scuola non era poi così brutta e poi, l’anno scolastico stava per finire e il prossimo avrebbe frequentato la seconda elementare. Era importante! La mamma aveva molti difetti, sì, ma la sua voce, le sue coccole, gli sarebbero senz’altro mancati. E anche il papà! e i nonni! e suo cugino Paolo, e… E si addormentò.

La mamma sbirciò dalla fessura della porta, si girò verso il marito e si scambiarono un sorriso di complice intesa. Da giorni avevano intuito che qualcosa bolliva in pentola e avevano seguito ogni mossa del loro piccolo intraprendente marmocchio. Assistettero ai suoi preparativi e finsero un accentuato interesse per uno sciocco programma televisivo. Volontariamente non udirono il tramestio in camera, la porta d’ingresso aprirsi e poi richiudersi, poi però si erano precipiti alla finestra per seguire i primi passi del figlio nella notte. Sapevano benissimo quanta paura avesse del buio; mamma sorrideva al ricordo della manina stretta alla sua nel breve tragitto dalla macchina alla porta di casa quando rientravano tardi.
Poi il papà era a sua volta uscito per seguire, non visto, il bimbo nel caso avesse trovato un insospettato coraggio e si fosse allontanato. Ma era rientrato precipitosamente quando lo aveva visto fermarsi e poi tornare di corsa indietro, e assieme alla moglie si erano riseduti interessatissimi al loro posto davanti alla TV.
Si sorrisero, per questa volta la fuga era durata pochi minuti, ma il loro figlio avrebbe certo perso presto la sua paura per il buio… silenziosamente si scambiarono una preoccupata domanda: “E domani?”

Competenze

Postato il

aprile 27, 2016

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