KENG-TUNG 7-3-1924

Mia diletta mamma

       Con mio grande dispiacere ho sentito la catastrofe di Antonia. Amelia me ne ha parlato dietro mia inchiesta e m’ha fatto un gran favore. Non puoi immaginarti con quanta ansietà aspettava vostre notizie. Una notte prima m’era sognata che Amelia m’aveva scritto una lettera lunga lunga che cominciava così: Ti ho mandate tante buone notizie, ed era con questa data: 40/600 mi sembra ancora di vederla. Al giorno dopo, ultimo di carnevale, l’ho ricevuta, e lunga sì, ma purtroppo non buone notizie. Immagino il tuo dolore. Coraggio mamma, il Signore ti preparerà una bella corona in Paradiso. Io, unita alla mia Rev.da Superiora e sorelle abbiamo pregato e pregheremo ancora acciò il Signore aiuti voi e faccia far giudizio a Eugenio.
Come va presentemente? E’ impiegato? sono ansiosa di sapere qualche cosa. E per Maria sarà quello un buon partito? dille per parte mia che ci pensi bene prima, il pentirsi dopo è inutile, non guardi alle apparenze ma alle sostanze. La vita non è tessuta solo di belle parole, guardi Antonia (pur senza volerlo) quanti dispiaceri dà ai suoi cari. Mia cara mamma, finora hai tre generi. Il primo, Giacomo, mi sembra ti abbia resa abbastanza contenta, il secondo ti ha già fatto trangugiare del fiele ben amaro, ma del terzo non puoi lamentarti. In tutti i tuoi bisogni puoi ricorrere a Lui e certamente ti aiuterà, Egli è Re per potenza e per bontà. Non fui io fortunata? Lo vedrai in Paradiso, alle mie nozze eterne. Se ci andrò prima io, dirò al mio Sposo di aspettarvi tutti, non voglio che nessuno sia escluso. Allora verrò ad incontrarti, e da quel momento saranno chiuse per sempre le porte del dolore, non più croci, ma darà principio alla festa, che sarà eterna. Oh quanto desidero quel momento! E l’autore di questa gioia, l’oggetto di queste compiacenze sarà appunto questo tuo terzo genero. Che ne dici? Coraggio dunque ancora per un poco e poi… eterno godere.
Il signor Giuseppe come sta? E Giovanni? Io sto bene e sono felice in mezzo alla mia marmaglia, ne abbiamo 16 piccini e 36 grandi. Queste riescono bene nel lavoro specie nel ricamo, ma gli altri, riescono perfettamente a far perdere la pazienza. In questo momento ne ho uno vicino, un bambino di 2 anni, ce l’hanno portato che aveva 17 giorni, mi tira per il grembiule e vuole a tutti i costi un arancio. Ma avendo io premura di terminare questa lettera, fingo di non sentirlo, e lui tutto serio continua a brontolare con una cantilena: Ina an nai pan ecce… che vuol dire: Andreina (dice ina perché non è capace di dire il nome intero) questa non me lo dà ecco. Oh santa innocenza! Nella mia ultima ti aveva domandato notizie della Brussato non potresti darmele? Ho visto nel giornaletto delle nostre missioni che quell’infermiera m’ha mandato 100lire se hai occasione di vedere l’Emma dille che la ringrazi per me, fra giorni le scriverò. Addio, cara mamma, buona Pasqua a te e a tutti. Salutami il Signor Giuseppe, Maria e Giovanni, per te il più cordiale unito a un bacio affettuosissimo, tua aff.ma Sr A  n  d  r  e  i  n  a

M’è caro assicurarla che Sr. Andreina sta meglio ora, che i primi anni si è climatizzata, è tanto buona e fa del bene, questo a sua consolazione. La croce in questa valle di lacrime non manca nemmeno a Lei, buona Signora, ma si faccia coraggio, Gesù è con Lei a portarla, si abbandoni nelle sue mani, le suore di Keng-tung l’aiuteranno colla preghiera. La S. Pasqua porti a Lei e i suoi cari la pace che nostro signore diede ai dieci apostoli, glielo desidera l’aff.ma Sr N. Davidica.

Competenze

Postato il

febbraio 16, 2018

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