MARA E CLAUDIA 1994-06-20
Se dovessi scrivere una normale autobiografia (sono nata il… vissuta a… ho fatto così e cosà…) con due, massimo tre facciate avrei già concluso; la mia vita l’ho definita una volta “monotonia fusa”, ed è tuttora vero. A movimentare la mia esistenza per renderla quantomeno interessante c’è ben poco; per quanto riguarda il mio sistema nervoso, a smuoverlo, anzi ad agitarlo come lo shaker del più abile barman, ci pensano mio marito e le nostre due figlie.
Ora “le nostre bambine” hanno già 22 e 20 anni. In questi giorni sono in vacanza al mare con i rispettivi fidanzati (si usa ancora questo termine?) e una folta schiera di amici. (Ci ho messo un bel po’ per abituarmi all’idea di come sono cresciute in fretta, e sinceramente penso di non esserci ancora riuscita appieno.)
I primi giorni mi telefonavano anche due volte nella stessa mattinata poiché, non andando troppo d’accordo, fanno vita quasi separata e quindi chiamavano una all’insaputa dell’altra. Per lo più mi raccontavano solo i guai le liti e i malanni, al che dicevo a mio marito: “Ma perché mi tormentano anche quando sono distanti? tanto non posso fare assolutamente niente essendo qui!” e passavo le giornate a pensare in continuazione a loro e ai loro problemi; io (utopia pura!) volevo dedicarle a fare solo cose che mi piacevano senza pensieri e costrizioni in genere, una specie di premio di consolazione per non esser potuta andarmene in vacanza.
Ora, chissà perché, non chiamano da tre giorni; forse la mamma non serve più, né per consulenze, sociali o sanitarie, né come valvola di sfogo. Ma credete che ora io sia soddisfatta? macché! sto peggio di prima! Se in genere ho un po’ di fantasia che mi permette di inventare anche qualche favoletta, in questi casi scopro che ne ho a chili e la uso tutta nel pensare a cosa può essere successo, e mentre loro se ne stanno magari tranquillissime a crogiolarsi al sole o a tuffarsi fra le onde, io friggo al fuoco della rabbia e dell’impotenza e affogo nell’ansia. Non sono mai contenta? Proprio vero!
Quando erano ancora piccole ho scritto che hanno in comune solo le tre B con le quali mi hanno tormentato le suore della mia prima infanzia: sono Belle Brave e Buone, per il resto sono agli antipodi. Alle cose comuni possiamo ovviamente aggiungere la famiglia e la casa, specie la camera da letto che sono costrette a condividere e che hanno trasformato in un perenne ring per le più svariate lotte.
Mara, la primogenita, nata alla fine del gennaio, è del segno dell’acquario (io non ne capisco assolutamente niente di segni zodiacali, ma per chi se ne intende…) ha i capelli lunghi neri foltissimi, sottili e dritti come fili di seta. E’ una ragazza intelligente e dolce (anche se qualche volta scherzando la chiamo “Amara”)
Claudia, che pochi giorni fa ha compiuto 20 anni è del segno del leone (e visto il caratterino cosa ciò comporta lo capisco anch’io). In piacevole contrasto con quelli della sorella, lei ha i capelli rosso rame (forse perché Tullio è tifoso del Milan); le piace vestire in maniera “non amorfa” (come precisa lei) e la sua dote migliore è l’allegria.
Quanto ai gusti personali qualsiasi cosa piace a una l’altra ne ama il contrario, dai cibi, ai colori, ecc; quando anni fa entrambe suonavano uno strumento musicale Mara scelse il pianoforte, chiaro che poi Claudia optò per il violino; ovvio che non coincidevano mai nemmeno gli orari da dedicare allo studio o agli esercizi. Poi Claudia preferì la ginnastica artistica e successivamente la danza moderna e l’intarsio degli orari fu un po’ più facile.
Prima di scrivere ancora devo fermarmi un po’ per pensare cosa dire senza suscitare il loro disappunto (anche questo hanno in comune, non vorrebbero parlassi di loro)
Dunque, passiamo alla scuola:
No, suona il telefono… corro a rispondere…
– Ciao, tesoro, come va? E tua sorella?…
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